domenica 4 dicembre 2011

DATE.DATE.DATE.

I CANI IN TOUR 2011

4/12 – Napoli – Galleria 19
7/12 Modica – Black Out
9/12 Catania – Barbaradiscolab
10/12 Palermo – I Candelai
15/12 Pisa – Nuovo Caracol
16/12 Modena – Off
17/12 Ravenna - Bronson
Prevendite I Cani
"www.dnaconcerti.com"

WES ANDERSON

Vorrei vivere in un film di Wes Anderson, vederti in rallenty quando scendi dal treno. Coi personaggi dei film di Wes Anderson: idiosincratici, più simpatici di me. 

E i cattivi non sono cattivi davvero. E i nemici non sono nemici davvero. Ma anche i buoni non sono buoni davvero, proprio come me e te. 

Vorrei vivere in un film di Wes Anderson: inquadrature simmetriche e poi partono i Kinks. Vorrei l'amore dei film di Wes Anderson, tutto tenerezza e finali agrodolci. 

E i cattivi non sono cattivi davvero. E i fratelli non sono nemici davvero. Ma anche i buoni non sono buoni davvero, proprio come me e te. 


PERDONA E DIMENTICA

Vergognati. Non dei soldi che hai, ma di quanto li hai spesi male, in biglietti del treno per andare a litigare. Vergognati dei collettivi sul post-patriarcato: hai sempre voluto essere la femmina del capo. 

Vergognati. Non della tua casa borghese, ma perché non hai ammesso mai di preferirla a quella più piccola a Monte Sacro. Vergognati del sesso, e non perché l'hai fatto, ma per averlo usato sempre e soltanto come merce di scambio. 

La camorra è terribile e Saviano è terribile, ma quello che hai fatto è ben più terribile, lo sai. La guerra è orribile e Santoro è orribile, ma quello che hai fatto non è perdonabile, né qui né nel regno dei cieli a cui dici di credere. 

Ti prego vergognati. 



I PAROLINI DI DICIOTTO ANNI

I pariolini di diciott'anni comprano e vendono cocaina, fanno le aperte coi motorini, odiano tutte le guardie infami. Animati da un generico quanto autentico fascismo, testimoniato ad esempio dagli adesivi sui caschi. 

I pariolini di diciott'anni comprano e vendono motorini, danno le botte di cocaina, fanno i filmini con le quartine perché anche se non fosse amore non per questo è da buttare (com'è logico che sia). 

Ed io, che sto a guardare e rido, di che rido? Io che di nascosto vivo, io non vivo che nascosto, ed ho un po' più di anni ma non so che cosa invidio. 


I pariolini di diciott'anni comprano e vendono cocaina, fanno le aperte coi motorini, odiano tutte le guardie infami. Animati da un generico quanto autentico fascismo, testimoniato ad esempio dagli adesivi sui caschi. 

I pariolini di diciott'anni comprano e vendono motorini, danno le botte di cocaina, fanno i filmini con le quartine perché anche se non fosse amore non per questo è da buttare (com'è logico che sia). 

Loro sono gli ultimi veri romantici. 
Loro sono gli ultimi veri romantici. 



ROMA NORD (INSTRUMENTAL)

POST PUNK

Il mio annuncio diceva bassista cerca gruppo post punk, ma a rispondermi non fu un gruppo post punk. Si presentò puntuale alla fermata della metro A. Mi portò un disco dei Gogogo Airheart. Era timido e cupo, aveva il doppio della mia età e un lavoro di merda, ma scriveva su XXXXXXXXX. Voleva mettere su un'etichetta, poteva darmi contatti. Dopo neanche sei giorni, le prime lettere e i messaggi. 

"Vedi Niccolò, la gente non è il mestiere che fa, o i vestiti che porta, le scarpe che mette, la roba che ha. E per questo non mi riconosco in questa società: per me contano i dischi, i bagni nel mare, l'umanità." 

Si definiva anarcoide, si vestiva come un impiegato. Frequentava soltanto ragazzini, liceali. Ogni tanto provava a parlare di sesso: capivo dove voleva arrivare e cambiavo argomento. 

Quando vide casa mia fu così imbarazzato da dirmi che la sua famiglia aveva un casale a Orvieto; che era benestante, più che benestante, se avesse voluto avrebbe potuto smettere di lavorare in qualsiasi istante. 

"Vedi Niccolò, la gente non è il mestiere che fa, o i vestiti che porta, le scarpe che mette, la roba che ha. Ad esempio mio padre insegnava all'università. Quando è morto non sai i telegrammi, la quantità." 


IL PRANZO DI SANTO STEFANO

Il primo Natale che tornai a Roma in anticipo non ero preparato alle tue zie di Firenze: mi ritrovai a pranzo che avevo già mangiato e i cugini avevano i nomi fuori moda dei nonni. 

Mi sottoposi docile a una curiosità sincera e minuziosa, per quanto benevola. "E' il primo ragazzo di Claudia, non lasciamocelo scappare." 

Più tardi in camera tua la porta era senza la chiave, entrò tua nonna e la sua faccia era di scusa più che imbarazzo. La stessa che feci io quattro anni dopo, quando ti vidi insieme al tuo primo nuovo ragazzo.